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Non si tratta di una vera e propria uniforme ma piuttosto una tuta da lavoro da operaia. In effetti le nostre rievocatrici impersonano un'icona culturale degli Stati Uniti, che rappresenta le donne americane che lavoravano nelle fabbriche durante la seconda guerra mondiale, molte delle quali erano impiegate in stabilimenti che producevano munizioni e rifornimenti di guerra, spesso sostituendo gli uomini impegnati nell'esercito. L'immagine We Can Do It! in cui è raffigurata faceva parte della propaganda americana durante la Seconda Guerra Mondiale per sostenere il morale della popolazione e incoraggiarne le scelte patriottiche. Oggi, Rosie the Riveter è comunemente usata come simbolo del femminismo e del potere economico delle donne.
Il termine "Rosie the Riveter" apparve per la prima volta nel 1942 in una canzone omonima scritta da Redd Evans e John Jacob Loeb. Il brano descrive Rosie come una lavoratrice instancabile in catena di montaggio, che fa la sua parte per assistere lo sforzo bellico americano, ed è stato registrato da numerosi artisti, tra cui il jazzista Kay Kyser e The Four Vagabonds.
Mentre le altre ragazze frequentano i loro cocktail bar preferiti,
Versando Martini secco e ruminando caviale,
C'è una ragazza che le fa vergognare,
Rosie -
Per tutto il giorno,
Che ci sia la pioggia o il sole
Lei fa parte della catena di montaggio.
Sta facendo la storia,
Lavorando per la vittoria
Rosie the Riveter
Il nome "Rosie" derivava dal soprannome di Rosina Bonavita, una lavoratrice presso la Convair di San Diego, in California.
Nel 1943, prendendo spunto dalla canzone, il comitato per il coordinamento della produzione bellica della Westinghouse Electric (la compagnia da cui è scaturita la CBS) incaricò l'artista J. Howard Miller di realizzare un poster di propaganda per sostenere l'impegno statunitense nella seconda guerra mondiale.
Uno di questi poster, il famoso We Can Do It!, si basa su una foto scattata a una rivettatrice al lavoro.
Nel tempo, a questa operaia furono attribuite diverse identità: dapprima si è pensato che fosse Geraldine Hoff (poi Doyle) (1924-
I RIEVOCATORI DI VIVERE LA STORIA