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Dalla matricola USA si evince che la Willys di Vivere la Storia sia arrivata in Inghilterra nella fine del 42, e sia stata subito destinata al teatro Nord Africano, presa in carico dall’esercito inglese e stata successivamente preparata per i “ Desert Rat”, contingente di guastatori che facevano essenzialmente scorribande fra le linee nemiche appartenenti alle SAS. Arrivata successivamente a Brindisi ha partecipato alla liberazione dello stivale sull’adriatica. Non è conosciuto l’arrivo a Varese dove e’ stata immatricolata italiana.
Storia delle SAS:
La storia delle forze speciali britanniche (SAS) comincia nel 1941 in Africa Settentrionale, per iniziativa di un giovane tenente delle Guardie Scozzesi, David Stirling, che riuscì a convincere le alte gerarchie militari britanniche della potenzialità di piccole unità dʼélite, in grado di agire oltre le linee nemiche utilizzando metodi poco ortodossi, al fine di conseguire obiettivi di rilevante importanza strategica, con costi materiali e umani limitati.
Nel novembre del 1941 venne formata la SAS (Special Air Service) un corpo speciale destinato ad attività di sabotaggio oltre le linee nemiche contro le forze Italo-
Tra le azioni più ardite di guerriglia compiute, si ricorda la distruzione di 61 velivoli italo tedeschi a terra su quattro diversi campi di aviazione lungo la costa libica.
In totale venne attribuita alle SAS la distruzione di circa 400 velivoli nel periodo di attività suscitando la considerazione da parte del Feldmaresciallo Rommel per le loro azioni di sabotaggio.
Molti dei loro veicoli erano le jeep Willys appositamente adattate alle missioni di lungo raggio con diverse taniche di carburante e spesso dotate di doppie mitragliatrici Vickers K gun contraeree. La versione appartenente a Vivere la Storia, è proprio allestita come descritta sopra.
Tecnica del veicolo (comune a tutte le versoni):
Esteriormente la jeep era un veicolo estremamente rustico, in pratica solo una piattaforma su quattro ruote con un cofano a forma di parallelepipedo, con l'abitacolo appena protetto da barriere laterali che non superavano in altezza il cofano. Il parabrezza, costituito da due vetri sostenuti da un telaio, generalmente era abbattibile. L'uso principale, come veicolo da collegamento e, secondariamente, da ricognizione, non prevedeva particolari cure per la carrozzeria, per ridurre il consumo di acciaio (più utile all'industria pesante).Tipico della jeep, nella versione finale, era la griglia del radiatore in lamiera stampata con i fari incorporati.
LA WILLYS SAS DI VIVERE LA STORIA