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La Resistenza italiana anche detta Resistenza partigiana, fu l'insieme di movimenti politici e militari che in Italia, dopo l'armistizio di Cassibile, si opposero al nazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana.
Nella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale e che, a guerra finita, scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo.
Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra
Il periodo storico in cui il movimento fu attivo ha inizio dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa.
I movimenti di resistenza partigiana nacquero in tutti i paesi occupati militarmente dai nazifascisti.
Dotate di scarso equipaggiamento, le formazioni partigiane non adottavano divise vere e proprie, vestivano in modo disparato spesso con parti di uniformi di vari eserciti trovati dove capitava e utilizzavano fazzoletti colorati di riconoscimento: rossi nelle formazioni garibaldine, verdi nei reparti di Giustizia e Libertà, azzurri nei gruppi autonomi. Nell'ultimo anno la maggior parte dei gruppi partigiani adottò distintivi sui copricapi e nelle giubbe: la stella rossa per i garibaldini, lo scudetto con la fiaccola e le lettere G e L per i giellisti, le coccarde tricolori per gli autonomi. Si cercò inoltre di standardizzare un vestiario comune basato su giacche a vento e pantaloni lunghi, si adottò un sistema di insegne di grado, semplice e poco appariscente. Le armi e le munizioni non erano abbondanti; fornite dai lanci dagli aerei alleati o dal bottino catturato al nemico, consistevano principalmente nei fucili e moschetti mod. 91, nei mitra MP 40 tedeschi, MAB38 italiani, Sten britannici; raramente erano disponibili carabine M1 americane e mitra Marlin o Thompson. Tra le armi di squadra erano disponibili mitragliatrici leggere Breda e qualche Bren, mortai 81, mentre totalmente assenti erano le armi pesanti e le artiglierie.
I RIEVOCATORI DI VIVERE LA STORIA